La scienza moderna non nasce con Galileo e Newton: le sue origini vanno retrodatate di almeno duemila anni, alla fine del IV secolo a.C. La Rivoluzione scientifica del XVII secolo riscopre la Rivoluzione ellenistica di figure come Euclide, Archimede, Eratostene, Aristarco di Samo e di tanti altri raffinati scienziati. Il pensiero scientifico greco, oggi conosciuto da pochi specialisti e per lo più trascurato non solo dal grande pubblico ma anche da classicisti, storici e scienziati, trova in questa ricostruzione il riscatto storico che gli è dovuto. In primo luogo, lo studio della “rivoluzione scientifica”, cioè della nascita del metodo scientifico, è indispensabile per la comprensione della “civiltà classica”. In secondo luogo, l’esame del ruolo svolto dalla scienza nella civiltà ellenistica è essenziale per la valutazione di alcune questioni di capitale importanza per la storiografia, dal ruolo di Roma alla decadenza tecnologica medioevale alla “Rinascita scientifica” moderna. Infine, ma non da ultimo, una più approfondita conoscenza della scienza classica e dei suoi rapporti con la scienza moderna può far luce sulla struttura interna della scienza stessa, sui suoi rapporti con la tecnologia e gli altri aspetti della civiltà, sull’origine e il possibile superamento dell’attuale frattura tra cultura umanistica e cultura scientifica. Con un’originale prospettiva, il prof. Russo guarda alla civiltà e alla storia dell’ellenismo a partire dalla sua scienza radicalmente rivalutata.